12 gennaio 2005

Racconti dal treno: arroganza e idiozia

Cari signori dirigenti delle ferrovie, visto che le cose che scrivo sono evidentemente imbarazzanti e non me le pubblicate su quella raccolta di menzogne che è la vostra rivista, me le pubblico da solo. Qualcuno prima o poi le leggerà.
Cari signori dirigenti delle ferrovie, lasciatevelo dire. Siete dei cialtroni.
Questa mattina, a Lambrate, l’altoparlante annunciava tremendi ritardi sulla linea di Torino, “per cause non dipendenti dalle ferrovie”. L’annunciatrice calcava molto l’accento sulla parola “non”, intendendo chiaramente che per una volta tanto la colpa era di qualcun altro: loro, poverini, questa volta proprio non c’entravano.
Ho pensato al solito suicidio del lunedì, e come sempre ho cominciato a riflettere sulla tristezza di chi se ne va in maniera così brutta. Poi, visto che oggi non è affatto lunedì, ho cercato di convincermi, chissà perché, che fosse un pullman incastrato su un passaggio a livello... Ipotesi poco probabile, ma verosimile. E mi immaginavo questo pachiderma di lamiera messo di traverso sulle rotaie, con intorno uno sciame di ferrovieri, passeggeri, pompieri e chissà chi altro che si agitavano, si davano da fare, cercavano di spingerlo per portarlo via dai binari. Vi è mai capitato di trovare, nella terra, un grosso coleottero morto, uno di quelli che sembrano di metallo, tutti belli lucidi e splendenti, con intorno uno sciame di formiche che cercano di portarselo via? Tirano, spingono, corrono da tutte le parti, e sembra che i loro sforzi non sortiscano alcun effetto. Eppure, a guardarla bene, la carcassa si sposta: un millimetro, un altro, un altro ancora, e se avete un po’ di pazienza fra poco non ci sarà rimasto più nulla.
Bene, adesso prendete un lombrico (il treno), mettetelo lì vicino e avrete davanti agli occhi quello che la fantasia mi suggeriva.
Bah, cose che succedono...
Poi, stasera, ho saputo che invece il blocco della linea era dovuto a un gruppo di pendolari esasperati, a cui, come avrete ormai capito, va tutta la mia solidarietà di pendolare esasperato, appunto.
E quindi, secondo la ben nota teoria per cui tutti i guai sono causati dai passeggeri (vedi l’altra mia nota in proposito), la colpa dei ritardi di oggi non sarebbe stata delle ferrovie, ma di quei giocherelloni dei pendolari che tanto per divertirsi un po’ avevano occupato i binari.
Signori dirigenti delle ferrovie, siete dei cialtroni.

7 Commenti:

At 18 settembre 2007 alle ore 11:31, Anonymous Anonimo ha detto...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

 
At 18 settembre 2007 alle ore 13:12, Blogger Riccardo (D.O.C.) ha detto...

La ragione per cui ho rimosso il commento qui sopra non è il contenuto, ma il singolare coraggio con cui il suo estensore si nasconde dietro l'anonimato per lanciare accuse tanto gratuite quanto idiote.
Non avendo modo di rispondere privatamente al personaggio in questione, appunto perché anonimo, devo per forza farlo qui.
RC

 
At 18 settembre 2007 alle ore 17:36, Anonymous Anonimo ha detto...

Non è che nel commento cancellato c'era qualche riferimento non tanto all'arroganza dei funzionari delle ferrovie (che non ho ragione di escludere) bensì a certi comportamenti di qualche benpensante docente della gloriosa facoltà di ingegneria di Brescia che spesso si rendeva protagonista di episodi che decine e decine di studenti potrebbero benissimo testimoniare?
Come diceva non mi ricordo chi: "a pensar male si fa peccato ma qualche volta ci s'azzecca"

 
At 18 settembre 2007 alle ore 17:55, Blogger Riccardo (D.O.C.) ha detto...

No, c'era solo la tua maleducazione, caro luiginonsocometichiami, che ti introduci in casa d'altri senza presentarti, ti metti a parlare di un argomento che non c'entra nulla raccontando, anzi insinuando cose non vere.
Se vuoi insultarmi sei libero di farlo. Però fallo dal tuo blog, non dal mio. Qui non sei gradito.

 
At 18 settembre 2007 alle ore 18:02, Anonymous Anonimo ha detto...

Senza voler cadere nella "lesa maestà" faccio umilmente notare che qui nessuno ha voluto insinuare nulla o insultare nessuno. L'argomento del post era l'arroganza. Nel caso specifico quella dei funzionari delle ferrovie definiti semplicemente dei "cialtroni". La mia constatazione, in merito al messaggio di "anonimo", era legata al fatto che evidentemente un fondo di verità nel suo scritto c'era. Altrimenti non si giustificherebbe la reazione da parte di chi è passato nella vita di molte persone, senza lasciare granchè tra l'altro. Per l'ennesima volta verifico che la verità fa male, a volte, come diceva una mitica cantante dei miei tempi.
Senza rancore e tanti saluti.

 
At 18 settembre 2007 alle ore 20:58, Blogger Riccardo (D.O.C.) ha detto...

Tutto questo non farebbe un plisse', se non fosse per il fatto che esistono i numeri di IP. Ma queste sono cose che chi evidentemente e a ragione è stato bocciato più volte agli esami di informatica non può comprendere.

 
At 20 agosto 2008 alle ore 16:50, Anonymous Anonimo ha detto...

Bocciato più volte?
Evidentemente ha visto troppi film.
E comunque è dura smentire la presenza di numerose persone che hanno assistito ad esami anche di colleghi studenti trattati come pezze da piedi.
Serve qualche esempio circostanziato con data, ora, luogo e nominativi?
Con l'assenso dei coinvolti non sarebbe difficile riportare queste testimonianze. Senza rancore, saluti.

 

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