20 gennaio 2005

Verso il disastro?

Voi direte che sono monomaniaco, che non ho altri interessi che i ritardi dei treni, eccetera eccetera... Non è proprio così, ma questo è un periodo... Giudicate voi.
Dunque, stamattina sono rimasto a casa perché in ufficio non avevo appuntamenti, e visto come stanno andando le cose avevo paura di perder più tempo in viaggio che altro. Allora ho attaccato tutte le mie connessioni intermediali e mi sono messo a lavorare a casa, dove ho molte meno distrazioni.
Intanto, il Corriere aveva pubblicato una mia ennesima lettera di protesta; poi, verso le nove, la radio ha cominciato a dare notizie di un guasto terribile lungo la linea... catenaria strappata, a quanto pare. Linea interrotta, ritardi di più di tre ore. Sono stato fortunato.
I miei fax per sapere chi è il famoso referente di direttrice non hanno ancora avuto alcuna risposta (si accettano scommesse se mai arriverà qualcosa).
Signori dirigenti delle ferrovie, lo so bene che lo sfascio della vostra azienda è l'obiettivo primario di un ben preciso disegno politico, ma la vostra colpa è quella di essere acquiescenti e passivi, per non perdere il cadreghino e le corpose prebende che vi paghiamo. Per cui, signori dirigenti delle ferrovie, il mio giudizio nei vostri confronti non cambia: siete degli emeriti cialtroni.